Il colore è strategico per il business del salone. Ecco le novità education del brand italiano per il 2015.
La novità di Jean Paul Mynè – una anteprima, visto che inizierà nel secondo semestre 2015 – è Organic Rainbow, corso colore rivolto a titolari e coloristi della durata di 1 giornata.
L'obiettivo è seguire le rotte delle spezie attraversando continenti, terre e mari ed immergersi nel loro mondo come ingrediente in cucina, rimedio per il benessere o spunto cromatico per la cliente per rendere più piccante, più dolce o più delicato un colore e viverlo come vera espressione del carattere e della personalità di una cliente proprio come nel cibo.
Dallo zenzero al cumino, dalla paprika al sesamo, dal sumac al curry, la scelta cromatica inter-miscelabile di pigmenti organici per divertirsi con effetti sorprendenti. Giocare con le spezie solo per identificare l’elemento cromatico da accentuare o da attenuare su una cliente attraverso l’uso della linea di pigmenti organici, Organic Touch di Navitas.
Ma quali sono i percorsi per diventare un vero colorista? E quali sono le sue effettive mansioni?
Secondo Jean Paul Mynè, il mondo del colore è articolato ma l’elemento chiave è la diagnosi e l’analisi dei desideri della cliente e la possibilità di avere a disposizione strumenti innovativi per gestire e garantire la scelta cromatica ideale e personalizzata per ciascuna cliente.
Le tendenze moda parlano sempre più di giochi cromatici dalle diverse caratteristiche e definizioni. Esistono corsi appositi per questo tema?
Il gioco cromatico è alla base della linea Organic Touch e della formazione che abbiamo in programma per il prossimo semestre perché diventerà l’opportunità per il parrucchiere di utilizzare le differenti nuance personalizzando il risultato in totale semplicità e sicurezza. Preferiamo non parlare di moda ma d’interpretazione del carattere della cliente con un look che la esalti nel modo migliore. Non siamo mai stati un’azienda che segue o che scimmietta le mode come tante in questo settore. Per Jean Paul Mynè è sempre una questione di stile.