La coiffure diventa olistica. Attraverso un percorso che apre il salone a nuovi servizi, pensati per rendere la pausa benessere un'esperienza sempre più articolata.
Pier Giuseppe Moroni è stato tra i primi a credere nel salone come luogo di emozioni.
Dove non ci si ferma a taglio e colore, ma si arricchisce la propria offerta di servizi extra settore, in grado di coinvolgere il cliente – anche e soprattutto – a livello emozionale.
Moroni è un veterano del salone open con una grande passione per la fotografia. Direttore artistico Wella Professionals, da anni utilizza la propria location anche per organizzare mostre fotografiche.
“La galleria al piano terra del mio salone nasce per assecondare la mia grande passione per la bellezza unita all’altro mio grande interesse, la fotografia. Ne ho parlato con l’architetto Piero Lissoni e con lui ci siamo inventati i light box che animano la galleria e fungono da espositori delle fotografie. Tramite la splendida Grazia Neri, fondatrice dell'omonima agenzia, a partire dal 2005 ho avuto la possibilità di accedere a un archivio di immagini esclusive di bellissime donne del cinema, che amo e stimo”.
“Sono nate così le prime mostre monografiche dedicate a Monica Vitti, Virna Lisi, Silvana Mangano e Alida Valli. Donne che per me non sono solo sinonimo di bellezza, ma di personalità forte e indipendente, molto distanti dal modello di diva-attrice dei giorni nostri. Da qui hanno preso il via tantissimi progetti, tutti legati tra loro dal fil rouge della scoperta della bellezza dietro a un obiettivo fotografico, come il catalogo con Electa Mondadori Icone e i tre libri con Steve Hiett e Vogue”.
Quella di Moroni è una scelta dettata dalla passione personale che porta a risvolti anche in salone: “È indubbio che lo spazio espositivo contribuisca alla mia immagine al di fuori del ruolo di hairstylist, ma il bello della mia galleria è che prima di tutto è uno spazio aperto, pubblico, cui si può accedere anche senza passare dal salone”.
Pier Giuseppe, come dicevamo, è stato uno dei primi a credere nel salone come luogo di emozioni: “Sono convinto che sempre più ci si debba spostare verso l’idea del concept store, dove possano coesistere idee diverse legate al concetto di bellezza che stimolino e siano fonte di ispirazione per il parrucchiere e per le clienti”.