24 Aprile 2025

6 separé per dividere gli ambienti nel salone da parrucchiere

L’open space è una formula utilizzata spesso in salone, lasciando il compito di delimitare le diverse aree di lavoro a separé, vetrate o altre soluzioni design. Qualche idea vista nei negozi da parrucchiere intorno al mondo.


di Daniela Giambrone

L’open space ha il fascino della libertà. Lo spazio ampio che si offre tutto intero alla vista di chi entra ha un impatto notevole, restituendo subito un’immagine ariosa e confortevole. Nel caso dei negozi da parrucchiere è una formula che si adotta volentieri, anche perché spesso ampio spazio fa rima con lusso nel linguaggio del mondo beauty. Ci sono però alcune attenzioni da riservare: la zona lavaggi, infatti, è generalmente quella che in salone si considera intima e raccolta, per questo – anche negli open space – è l’area che in qualche modo viene tenuta separata dal resto, utilizzando escamotage di vario genere, dalla vetrata al paravento, dai complementi di arredo fino a soluzioni inedite. Eccone alcune, viste nei saloni di acconciatura internazionali.

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A Varsavia, in Polonia, c’è il salone U fryzjerów che ha operato una scelta stilistica ben chiara: open space puro dove solo la zona lavaggi rimane separata dal resto. Si tratta infatti di un piccolo ambiente chiuso da una vetrata opaca che consente di creare intimità e riservatezza senza penalizzare l’ingresso della luce. Questa è l’unica zona che prevede confini, al contrario del resto del salone dove accettazione, attesa e area stilistica sono fianco a fianco. Una scelta di facile applicazione usata molto spesso nei negozi da parrucchiere.

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Soluzione simile alla precedente, ma con un livello di protagonismo maggiore, è quella adottata da Scissorys Friseure a Heilbronn, in Germania. Qui è la zona tecnica a essere tenuta separata dal resto, la vetrata non è opaca bensì trasparente ed è posizionata nel bel centro del salone. Un modo visivo e pratico per dichiararne l’importanza, dato che è la zona stilistica il cuore pulsante di un salone.

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Il vetro ha dalla sua parte la trasparenza, il che lo rende un materiale perfetto per separare senza perdere in luce e percezione dello spazio, ma la divisione fra due ambienti può essere realizzata anche con materiali diversi, per esempio il legno. Nel caso di Affection Hair Salon, a Istanbul, è stato usato l’escamotage di una falsa parete composta dall’alternanza di spesse aste di legno alte quasi fino al soffitto, che restituiscono ritmo, calore e riservatezza nonostante non ci siano chiusure complete.

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Una soluzione funzionale e pratica è quella che utilizza come separatore un complemento d’arredo. Divan Coiffeur, a Istanbul, ci offre un buon esempio: la consolle che ospita le postazioni lavoro è duplice ed è posizionata al centro dello spazio che da un lato ospita l’attesa, dall’altro la zona tecnica. Sottolineata da una struttura in legno ariosa, la consolle assume pertanto la doppia funzione di unità di lavoro e separé al tempo stesso.

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Particolarissima la scelta adottata dal salone Kokoro a Saitama in Giappone. In questo caso non c’è spazio da separare, piuttosto da contenere: le pareti vedo-non-vedo servono infatti a delimitare il perimetro del salone all’interno di un ambiente ancora più grande rimasto vuoto. Il risultato è quello di un cuore coiffure che batte dentro un cubo di cemento. La parete è in legno, tenuta su da una struttura indipendente che costruisce anche visivamente un confine arioso.

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Scelto proprio perché persenta una soluzione inedita e audace, il Shokrniya Beauty Salon a Teheran riesce a separare gli ambienti all’interno del suo open space senza usare materiali, ma letteralmente tirando una riga. Lascia infatti al colore il compito di definire confini netti e inequivocabili per quanto immateriali. Un’idea innovativa, perfetta per chi ama l’impatto degli effetti grafici.

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