Voglia di novità in salone ma il budget è contenuto? Abbimao chiesto ad un esperto architetto i consigli per rinnovare il salone da parrucchiere senza imbarcarsi in una ristrutturazione.
Il rientro dalla pausa estiva segna sempre una nuova ripartenza, con buoni propositi a seguito. Che interessano non solo la sfera personale, ma anche quella professionale ovviamente. Soprattutto per gli acconciatori che, lo sappiamo, non stanno mai fermi. Se l’autunno porta la voglia di cambiamento in salone ma il budget, ahinoi, è contenuto, un modo per trovare la quadra c’è.
I consigli di Emanuele Svetti, architetto fondatore dello studio omonimo con base ad Arezzo e Londra, per dare un nuovo look al negozio senza intraprendere una ristrutturazione, più impegnativa per tempi e costi.
Con quale spirito consiglia di affrontare un rinnovamento senza ristrutturazione?
Il cambiamento è un processo a cui siamo sottoposti quotidianamente in maniera naturale, la difficoltà in questo caso specifico parte dal fatto che non si può tornare indietro e cambiare tutto. Però, si può far partire un nuovo inizio da dove si è arrivati, cambiando il finale. Bisogna quindi concentrare tutta la nostra energia non tanto nel combattere il vecchio, quanto piuttosto nel costruire il nuovo.
Quali sono i suoi suggerimenti per dare una rinfrescata alle pareti? meglio dipingere o usare la carta da parati?
La forma più economica rimane sicuramente il cambiamento cromatico effettuato con tempere, piuttosto che con prodotti in pasta. Tuttavia gli effetti più scenografici si possono ottenere con rivestimenti murali utilizzando carte da parati, rivestimenti ceramici o di nuova generazione, che ci permettono di lavorare su texture 3D.
Le carte da parati oggi hanno raggiunto un grado di performance che ci permette di farne utilizzi anche in zone umide, si pensi ai supporti in fibra di vetro. L’aggressività di alcuni agenti o prodotti utilizzati nell’ambito della cura del capello rappresenta però un punto di attenzione.
Per questo il mio consiglio, se si può disporre di un budget un po’ più generoso, è quello di utilizzare un mix delle tre soluzioni:
- Tinteggiatura nelle aree meno utilizzate
- Carta da parati nelle aree di attesa, taglio e styling
- Rivestimenti ceramici nelle aree tecniche e colorbar
Per quanto riguarda i pavimenti, esistono soluzioni innovative per posare un rivestimento in modo veloce e con le caratteristiche necessarie per adeguarsi alle esigenze di un salone?
La richiesta più frequente, per quanto riguarda il rinnovo dei pavimenti in salone, è quella di mascherare le imperfezioni in alcuni punti.
A mio parere, scegliere un pavimento solo in base alle sue qualità per così dire “camaleontiche” può portare a creare uno spazio che non risponde fino in fondo al desiderio di novità che ci si aspetta dall’intervento. Come riuscire ad apportare cambiamenti adottando spessori idonei che consentano di non sostituire tutti i serramenti del negozio?
I pavimenti vinilici sono la soluzione più usata da tempo, ne esistono di tutte le tipologie. Personalmente, non sono un amante degli effetti legno, credo sia molto più interessante lavorare con le texture e con le geometrie cromatiche, con un po’ di creatività si possono creare superfici dal look inaspettato!
Quali sono i suggerimenti per cambiare l’impianto di illuminazione in modo veloce, ma rispettando le esigenze tecniche da un lato e quelle di risparmio energetico dall’altro?
A chi mi chiede progetti di studio illuminotecnici rispondo sempre che inizierò dal pensare le ombre, perché alla fine sono quelle che celebrano al meglio i volumi.
Qualcuno obietterà sostenendo che in un salone coiffure la luce deve essere intensa e molto uniforme, ma io non sono d’accordo: la luce deve semplicemente aiutare le ombre a fare il proprio lavoro dove serve, quindi colpire i volumi di un nuovo taglio o dare la giusta lucentezza e celebrare il riflesso del colore dei capelli. Per avere questo genere di flessibilità utilizzo binari con proiettori orientabili di vario genere. Oggi ne esistono di molte tipologie e le aziende hanno finalmente iniziato a vedere l’elemento conduttore non più soltanto come mera componente tecnica, ma anche come oggetto di design, mettendo così in mano a noi architetti strumenti profondamente versatili ed esteticamente validi.
Come usare le piante per creare un microclima più confortevole?
Il verde all’interno di un salone è un tema che mi trova molto combattuto, perché sono spazi che hanno una grande umidità di per sé, aggiungere del verde rischierebbe di accentuare il fenomeno. Tuttavia ci sono specie che aiutano a diminuire il livello di umidità in ambienti interni, come la pianta di limone, che durante le fioriture rilascia anche una gradevole essenza all’interno dello spazio. Tuttavia, essendo una specie che ama la luce solare, si potrà farne uso soltanto se lo spazio avrà ampie vetrate.
Si possono fare interventi con pareti di verde verticale, ma anche qui sarà necessario stare attenti alle specie da selezionare per non generare l’effetto opposto a quello desiderato.
Quali consigli per una soluzione veloce che aumenti il grado di fonoassorbenza in salone?
L’intervento più veloce è il rivestimento con pannelli da applicare a secco, sono gli unici che utilizzati ricoprendo la corretta metratura di superficie garantiscono risultati interessanti in termini di abbattimento delle onde di riverbero. Al giorno d’oggi, inoltre, molte aziende hanno immesso nel mercato dei pannelli da posizionare a soffitto, parete o addirittura a terra free standing, in base alle dimensioni dello spazio. Oppure, ci sono arredi che integrano queste componenti dando un tocco di design a quello che sarebbe altrimenti soltanto un elemento tecnico.
Dal punto di vista delle tendenze, quali sono le ispirazioni che un salone può prendere a prestito dall’home interior per creare un’atmosfera accogliente e contemporanea?
Sono convinto che i saloni del futuro dovranno essere sempre più vicini al concetto di casa. In fondo prendersi cura dei propri capelli, come del proprio corpo, è un processo intimo, quindi diventerà sempre più importante creare quell’intimità che genera anche esclusività. Così le zone di attesa saranno meno frenetiche, più confortevoli e rilassanti, avvicinandosi al concetto di living in campo residenziale, inserendo elementi che lo ricordino senza che ci si fermi semplicemente a un’idea di “salottino d’attesa”. Direi quindi che i nuovi trend in ambito bath & living potranno essere assolutamente di aiuto per chi è in cerca di ispirazione.