La barba e i capelli degli uomini dell’Antica Grecia si ispiravano ai loro grandi eroi: Achille, Menelao e Paride… ed erano descritti da Omero come uomini belli con abbondanti e lunghi riccioli.
Tuttavia, per comprendere lo sviluppo delle acconciature elleniche è necessario dare uno sguardo al precedente hairstyle degli Assiri, che si stabilirono sulle rive dei fiumi Tigri e Eufrate. Divinità e guerrieri erano rappresentati con capelli abbondanti e barbe folte, che coprivano il volto e il torace.
L'amore per i ricci
I capelli dell'Antica Grecia partirono da qui, ma i riccioli divennero man mano sempre più ordinati. Proprio per questo, impararono a utilizzare un ferro per capelli in grado di gestire le lunghezze: per questo motivo molti storici attribuiscono a loro l’invenzione dello styling “riccio”. Queste acconciature così complesse erano necessarie per distinguersi dai barbari del Nord, che portavano capelli corti e spettinati. Così, i ricci diventarono un’ossessione per i greci. Erano soliti utilizzare pettini in osso, bronzo o avorio, spesso riccamente decorati, e, ovviamente, il ferro per arricciare.
Il Patrono
Le Dee dell’Olimpo portavano meravigliosi capelli lunghi, come Afrodite. Artemide, dea della caccia e guerriera, era pettinata dalla ninfa Psecas, che diventò il Patrono dei parrucchieri greci, i quali, per questo motivo, venivano chiamati psecades.
I trattamenti
Essenze aromatiche a base di spezie, fiori e oli, erano utilizzate su corpo e capelli. Si credeva anche che le fragranze e gli aromi erano stati inviati al mondo dagli dei dell’Olimpo. Era usanza far bollire fiori ed erbe, come mirra, incenso, foglie di vite e estratti di rosa, e utilizzarli per la preparazione dell’olio d’oliva. Per ammorbidire i capelli, e renderli più facilmente pettinabili, usavano lozioni, balsami e c’era d’api.
Passione per il biondo
Nonostante l’abbondanza di uomini e donne con i capelli scuri, il biondo era più apprezzato, così come lo sarà per i Romani. Per questo motivo usavano schiarirsi la tonalità dei capelli, utilizzando una varietà di soda, sapone di olio e soluzioni alcaline provenienti dai Fenici. Per il colore, utilizzavano una miscela di polline, farina gialla e polvere d’oro.
La barba
Gli uomini portarono barbe lunghe fino ai tempi di Alessandro (330 a.C.), che costrinse i suoi soldati a tagliarle per evitare lesioni durante i combattimenti. Eh sì, perché il nemico avrebbe potuto tirare la barba e trarne vantaggio. La barba lunga tornò in auge nel periodo bizantino con Giustiniano I (V-VI d.C) e lo resterà in epoca romana. I filosofi come Socrate e Paltone, invece, mantennero sempre la barba lunga, ignorando norme e tendenze, che diventò il simbolo della saggezza.
I saloni d'acconciatura
Più tardi, nell’Atene del 5° secolo a.C., nacquero nelle agorà i primi saloni di coiffure, chiamati koureia. Le donne portavano tipiche acconciature simmetriche, con una parte centrale, con ricci raccolti presso la nuca. Il krobylos, un taglio di capelli intrecciati completamente raccolti era molto popolare.
La leggenda
In questo periodo i parrucchieri iniziarono ad acquisire notorietà. Il mito narra che Re Mida fu punito con delle orecchie d’asino per aver umiliato il Dio Apollo. Come descritto in « La metamorfosi di Ovidio », il barbière scoprì il suo segreto tagliandogli i capelli. Il parrucchiere diffuse la notizia ai quattro venti e il Re fu presto ridicolizzato da tutti.
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