Cinque curiosità nelle acconciature d'epoca romana
1. Nonostante la moda del biondo che si era sviluppata nella Roma Antica, molti romani erano ancora sostenitori di capelli scuri e anche neri. Plinio Il Giovane, celebre naturalista del I secolo d.C., diede le ricette per scurire i capelli, come ad esempio i gusci di castagne bolliti con i porri, ma ancheon erbe e sanguisughe marinate nel vino rosso si formavano degli impacchi da applicare sui capelli.
2. Gli uomini non erano esenti dalle cure di bellezza: in “Ars Amatoria”, Ovidio sostenne che un brutto taglio di capelli avrebbe potuto rovinare un volto, pertanto i capelli dovevano essere affidati a mani esperte. E lo stesso valeva per la barba.
3. Durante il I e il II secolo d.C., le ricche donne romane diventarono più sofisticate, cercando acconciature elaborate d’influenza ellenica e orientale. Schiavi e servi si prendevano cura della loro toilette del mattino. Con le cinerariae si scaldava il ferro arriccicapelli, mentre calamistri movimentavano i capelli e psecades li profumavano.
4. Durante l’epoca della dinastia flavia, i posticci erano utilizzati per guadagnare altezza e per poter realizzare acconciature esotiche ed elaborate che richiedevano molti capelli: nacquero i tower hairstyles.
5. Come già nell'antichità, si utilizzavano pettini di diverse misure e differenti materiali – osso, argento, legno – ferri per arricciare i capelli, parrucche, posticci, diademi, spille e nastri. E poi c’erano gli aghi crinali per raccogliere i capelli, impreziositi da dettagli ornamentali. Tutti dimostrano chiaramente che la forma di questo accessorio non è cambiata in diecimila anni. In effetti, uno dei più curiosi pezzi del Museo di Storia dell’Acconciatura (vedi gallery), è un ago crinale d'oro romano con una piccola anfora che poteva essere svitata. Questo ha permesso alle donne di introdurre nell’anfora il veleno e utilizzare l'ago come arma di difesa!
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