24 Giugno 2025

Tutta la verità sui cosmetici senza parabeni

Ma cosa sono i parabeni? E sono davvero cancerogeni? Ce lo ha spiegato Beatrice Mautino, biologa e divulgatrice scientifica.


Sono sempre di più i cosmetici che si avvalgono della dicitura “senza parabeni” in quanto ritenuti cancerogeni. Facciamo un po’ di chiarezza con Beatrice Mautino, biologa e divulgatrice scientifica, che ha da poco raccolto tutti i consigli per acquistare i prodotti giusti, senza essere fuorviati da false leggende, nel manuale “Il trucco c’è e si vede. Inganni e bugie sui cosmetici. E i consigli per difendersi”.

Temuti e (mi)sconosciuti parabeni. Così inizia un paragrafo del capitolo “La leggenda dei parabeni cancerogeni”. Scopriamo cosa sono:

“I parabeni sono utilizzati da oltre settant’anni come conservanti nell’industria cosmetica, farmaceutica e alimentare” spiega Beatrice Mautino.

Sugli scaffali spopolano i cosmetici “senza parabeni”, come mai questo allarmismo nei loro confronti?
Tutto iniziò nel 2004, quando sul “Journal of Applied Toxicology” uscì un articolo intitolato “Concentrazioni di parabeni nei tumori della mammella”, i cui autori sono scienziati dell’Università di Reading nel Regno Unito guidati da Philippa Darbre.

I parabeni sono, quindi, cancerogeni?
I ricercatori non sono in grado di dirci che i parabeni sono sicuri al cento per cento, ma neanche che sono portatori di tumori. Possono però dimostrare che prevengono le contaminazioni microbiotiche che, quelle sì, fanno male e, quindi, hanno una loro utilità. Possono anche dirci che nelle dosi utilizzate non sono nocivi o non più di altre sostanze che spesso li sostituiscono.

E allora perché ancora oggi è diffusa questa “paura” nei confronti dei parabeni?
Vi racconto questo aneddoto, che ben esprime il concetto: nel giugno del 2004, poco dopo la pubblicazione dell’articolo di Darbre, un’attivista del Women’s Center di Cambridge, nel Massachusetts, scrisse nella newsletter dell’associazione: “Cercherò sicuramente di acquistare prodotti senza parabeni(…). È il buon vecchio senso comune del “meglio prevenire che curare” che molte di noi seguono istintivamente”.  Il pensare che il “senza” sia meglio è del tutto naturale “se lo tolgono sarà pericoloso” siamo portati a pensare, dando per scontato, allo stesso tempo, che quel qualcosa sia inutile, se possono permettersi di farne a meno. Perché, vedete, i parabeni e i conservanti una grande colpa ce l’hanno: quella di averci fatto dimenticare a cosa servono. Volete una prova? Come reagireste se vi offrissi della maionese preparata in casa sei mesi fa e conservata a temperatura ambiente? La mangereste? Ve la mettereste sul viso?

I cosmetici “senza parabeni” come fanno a conservarsi?
La prima strada è quella della sostituzione, spesso con conservanti che sono davvero cancerogeni, come ad esempio l’imidazolidinil, un cessore di formaldeide, ovvero trasformandosi rilascia formaldeide, un potente antimicrobiotico che ha la spiacevole caratteristica di essere cancerogeno (inserito nella lista dei cancerogeni “certi” stilata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro). Altre volte sono sostituiti con estratti, come ad esempio l’estratto di semi di pompelmo, che nell’immaginario comune sono cose naturali, fatte da artigiani sapienti che vestono in lino e maneggiano alambicchi in rame, nella realtà le estrazioni sono processi industriali che fanno largo uso della chimica. E sapete cos’hanno scoperto gli scienziati quando hanno analizzato alcuni campioni di estratti in vendita? Devono essere rimasti a bocca aperta perché ci hanno trovato dentro sia un parabene, il metilparabene, sia il triclosan.

Non solo cosmetici senza parabeni.

Nel suo libro “Il trucco c’è e si vede. Inganni e bugie sui cosmetici. E i consigli per difendersi”, Beatrice Mautino approfondisce anche altri aspetti legati al mondo della coiffure, come ad esempio il movimento No-Poo e il contributo dei siliconi nei prodotti per capelli.

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