Le tecniche colore si stanno evolvendo secondo una precisa direzione: ispirarsi al make-up. L’obiettivo è dichiarato: personalizzazione totale.
Sempre più articolati e diversificati, i servizi di colorazione proposti dalle aziende vanno in un'unica direzione: personalizzazione. E cosa c'è di più personalizzato e cucito a pennello di un make-up studiato su misura?
Per questo la coiffure sta prendendo in prestito dall'arte del maquillage terminologie, metodo di consulenza e principi di applicazione. All'inizio si trattava di mèche, il decolorante veniva applicato su singole ciocche separate da cartine, e lo stacco tra queste e il colore di base era netto ed evidente. Poi giunsero shatush, colpi di sole, balayage, le schiariture mirate e sempre più adattate al singolo caso e al viso.
Ancora oggi, definirle con precisione è un'impresa ardua perché ogni brand utilizza i propri termini a cui si sommano le richieste delle clienti: in poche sanno esattamente che tipo di servizio tecnico vogliono, mentre hanno ben chiaro l'effetto finale cui mirano.
Ed è proprio in questa direzione che giungono in aiuto le tecniche moda che i brand, e gli stessi top stylist creano e aggiornano ripetutamente. Se infatti gli ingredienti principali per ottenere un servizio colore di qualità sono gli stessi (e cioè: scelta e applicazione del decolorante e del tonalizzante, sezionatura della capigliatura, individuazione delle nuance più adatte) la “ricetta” cambia a seconda della stagione, dei trend del momento, del mood e dei desideri della clientela.
E proprio come nell'alta cucina sono le ricette a caratterizzare i ristoranti stellati, così nella coiffure sono le tecniche moda a distinguere i vari brand. Ognuno propone le proprie, secondo un unico obiettivo che, al contrario, accomuna tutti: soddisfare la clientela finale e rendere il servizio di colorazione il più personalizzato possibile.
Dal blush al tono su tono
Una delle novità più rilevanti dell'ultimo periodo riguarda la proposta stessa del servizio colore. Eccezion fatta per la colorazione totale ed uniforme, i servizi di colorazione si basano principalmente su come e dove applicare la miscela decolorante e la successiva tonalizzazione.
La richiesta delle clienti non è “sembrare” più bella ma esserlo veramente. Ed è per questo che la via scelta da tanti brand passa per lo studio morfologico del viso della cliente, delle sue cromie e del suo stile fino ad arrivare a prendere in prestito uno dei principi cardine del make-up: il contouring.
Per contouring si intende infatti l'analisi delle caratteristiche salienti del viso, i punti da esaltare e quelli da attenuare, applicando e alternando tonalità più scure (che minimizzano e nascondono) ad altre più chiare (che evidenziano e portano in primo piano).
In ambito coiffure si sta affermando sempre di più la medesima tendenza: agire sul contorno del viso per esaltare al massimo la bellezza di ogni cliente, minimizzando gli eventuali difetti (mento prominente, eccessiva larghezza del viso, fronte troppo spaziosa etc).
Un make-up artist lavora con fard, blush e correttori; un hair designer usa decolorazioni e tutte le nuance della tonalizzazione. Nonostante alcuni brand basino le loro proposte formative proprio sul contouring, è al tempo stesso vero che quasi tutte le aziende ormai lo utilizzano come metodo di consulenza e approccio alla cliente.
Scopri il contouring secondo La Biosthétique, secondo Davines, secondo Class, secondo Kemon, secondo Matrix, secondo Tigi, secondo Aveda, secondo Aldo Coppola, secondo L'Oréal, secondo Centro Degradé Conseil e secondo Wella.